Soluzione idroalcolica di propoli
LA STORIA -- Il termine “propoli” deriva dal greco pro- (davanti) e -polis (città), ovvero “davanti alla città”. Infatti le api la utilizzano per difendere l’alveare da predatori e infestanti che possono metterlo in pericolo. La propoli ha una lunga storia nella medicina popolare ed è anche stata usata, a Londra, nel 1600, quale farmaco ufficiale. Nell’antica Grecia era usata come disinfettane e antisettico per le infezioni cutanee e buccali. Gli Egiziani la usavano principalmente nei processi di mummificazione dei loro faraoni.
Nell’opera “Naturalis Historia”, del I secolo d.C. Plinio il Vecchio cita le proprietà benefiche della propoli che i soldati dell’Impero Romano ricevevano in dotazione in piccole quantità da utilizzare per medicare le ferite. Anche i manuali di Medicina araba e lo stesso Corano riportano spesso citazioni circa l’efficacia della propoli. In trattati di Medicina russa del XII secolo viene menzionata quale ottimo rimedio per curare il mal di gola, le piaghe e per cicatrizzare le ferite. L’uso della propoli è stato quindi sviluppato nel tempo.
Nonostante l’enorme popolarità della propoli il suo utilizzo è rimasto confinato in Medicina popolare per la maggior pare del secolo scorso. E’ solo a partire dal 1970 che l’attenzione dei ricercatori si è concentrata su di essa con la pubblicazione di studi scientifici in riviste internazionali, nei quali la maggior parte degli effetti benefici sono stati ricondotto alla ricca presenza di flavonoidi nel suo fitocomplesso.
LA COMPOSIZIONE -- La propoli, nota anche come colla delle api o propoli delle api, è una sostanza resinosa brunastra raccolta dalle api, per la maggior parte da gemme di pioppo o di conifere, flussi di linfa e altri e parti della pianta ed usata per sigillare fessure o spazi aperti dell’alveale.
In conseguenza delle attività antimicrobiche, la propoli aiuta a mantenere gli alveali liberi dai germi. La composizione della propoli è variabile, dipendente dalla varietà locale delle piante ed altre specie dalle quali viene raccolta, dalla stagione di raccolta, dalle api ed dal metodo di estrazione.
Una composizione indicativa per tutte le varietà di propoli che tiene conto dei componenti principali che si sono ritrovati nelle varie analisi e studi fatti in diverse parti del mondo comprende: 50-55% di resine e balsami (terpeni, polisaccaridi, acidi uronici, acidi aromatici, aldeidi aromatiche, acidi ed esteri caffeici, ferulici, cumarici); 25-35% di cera (acidi grassi, ossiacidi, lattoni); 5-10% di sostanze volatili di cui lo 0,5% di oli essenziali (responsabili delle caratteristiche aromatiche e balsamiche della propoli); 5% di polline presente per cause accidentali; 5% circa di materiali organici vari tra cui i più importanti sono i polifenoli e i flavonoidi (acido benzoico, caffeico, ferulico, alcool cinnamico, apigenina, crisina, dimetossiflavoni, galangina, isovanillina, quercetina, luteolina, isalpina, pinocembrina, pinobanksina, pronostrobina, vanillina, kaempferolo,..), minerali (zinco, calcio, rame, ferro, manganese, silice, ..), amminoacidi e acidi grassi, vitamine (B1, B2, B6, PP, C ed E).
LE ATTIVITA’ -- La lista delle possibili attività delle propoli comprendono: antibatterica, antifungina, antivirale, antiossidante, anticarcinogenica, antitrombotica, immunomodulatoria e antiinfiammatoria.
Utile in trattamento di alcune forme di artrite. Trattamento e prevenzione delle affezioni respiratorie (bronchiti, faringiti, raffreddore, rinite). I flavonoidi sono in grado di esercitare un effetto antiossidante, antibatterico o batteriostatico, che le api sfruttano per difendere e proteggere l’alveare.
Nel nostro organismo i flavonoidi sono molecole utili per sostenere il corretto microcircolo oltre che per la loro azione come antiossidanti.
La propoli interagisce in modo importante con il sistema immunitario stimolando sia l’immunità innata che quella adattativa. I macrofagi ad esempio in seguito a somministrazione di propoli aumentano la loro capacità fagocitaria e microbicida; le cellule NK amplificano la risposta sia contro virus che contro batteri e cellule tumorali, e i linfociti B aumentano la produzione di anticorpi.
E’ stata dimostrata un’azione nei confronti dei patogeni respiratori in particolare nelle infezioni batteriche che si sovrappongono a quelle virali. Molti studi ne testimoniano l’efficacia nelle infezioni da Herpes virus, sia simplex di tipo 1 e di tipo 2, che zoster. Vari composti come fenoli e flavonoidi presenti nella propoli sono responsabili della sua attività antifungina e antiparassitaria. Si è dimostrata efficace nei confronti di Trichosporon spp, e Candida spp. (albicans, krusei, glabrata, patapsilosis, tropicalis, guilliermondii) ed è un valido trattamento nelle vaginiti croniche e/o ricorrenti e come strategia per il controllo delle candidosi, avendo dimostrato la capacità di inibire la transizione da Candida dalla forma di lievito (saprofita) a quella ifale (patogena). Ulteriori lavori ne evidenziano un’attività nei confronti di altri parassiti, quali Trichomonas, Trypanosoma, Leishmania, Cryptosporidium, Fascicola gigantica e Giardia.
La propoli presenta benefici effetti a livello di microbiota intestinale, stabilizzandone il profilo. Grazie all’azione di prevenzione della disbiosi, riduce la risposta infiammatoria e l’endotossemia. Aumenta la biodiversità e la ricchezza delle popolazioni del microbiota intestinale. I ricercatori ipotizzano che questi effetti siano dovuti a specifici composti polifenolici presenti nel fitocomplesso della propoli, tra cui la crisina, il kaempferolo, l’apigenina (che ha attività antiinfiammatoria intestinale) e l’acido caffeico.
E’ stato dimostrato che questi polifenoli hanno proprietà antimicrobiche e modulanti il microbiota intestinale. Il fitocomplesso della propoli, quindi, grazie alla ricchezza in polifenoli, può supportare un microbiota intestinale ottimale inibendo la crescita di batteri patogeni e sopprimendo l’adesione dei patogeni intestinali alle cellule intestinali umane. Tra i principi attivi del fitocomplesso di propoli con un’azione benefica per la barriera intestinale troviamo il CAPE (estere feniletilico dell’acido caffeico), agente antinfiammatorio. I flavonoidi presenti nel suo fitocomplesso esercitano inoltre proprietà neuroprotettive attraverso le loro azioni antiossidanti, antinfiammatorie e immunomodulanti. Il CAPE e crisina presentano un potente effetto antineuroinfiammatorio.
LA CONSERVAZIONE -- La maggior parte delle sostanze contenute nella propoli sono scarsamente solubili in acqua. A temperature elevate la propoli è morbida, flessibile e molto appiccicosa; tuttavia, quando viene raffreddata in particolare se congelata o quasi, diventa dura e fragile. Rimarrà fragile dopo tale trattamento anche a temperature più elevate.
IL DOSAGGIO e MODO DI SOMMINISTRAZIONE -- Non esiste una dose consigliata. La propoli è disponibile in differenti preparazioni comprendenti pasticche, tavolette, creme, gel, collutori, dentifrici e sciroppi per la tosse.
LE PRECAUZIONI -- Le donne in gravidanza ed allattamento non devono fare uso di integratori a base di propoli.
- Accedi o registrati per poter commentare